Corso per Facilitatore in Medicina Narrativa, intervista alla dottoressa Nicoletta Suter
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È partito venerdì 21 gennaio il corso per Facilitatori di Laboratorio di Medicina narrativa promosso da Punto Formazione con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Narrativa. L’obiettivo è quello di promuovere il ruolo del facilitatore all’interno della medicina narrativa e della pedagogia narrativa. Dieci incontri di 4 ore ciascuno che termineranno il prossimo 23 marzo. Per illustrare finalità, obiettivi e peculiarità del corso abbiamo sentito una delle organizzatrici, la dottoressa Nicoletta Suter, responsabile della Formazione dell’Azienda Sanitaria Friuli- Occidentale di Pordenone ed Esperta in Medicina Narrativa.
Punto Formazione: il ruolo del facilitatore in Medicina narrativa
La Medicina Narrativa trova applicazioni in primis nel mondo sanitario, ma sempre più anche nei contesti educativi. La medicina narrativa, come spiega la dottoressa Suter, non deve essere solo un costrutto teorico, ma diventare una pratica di cura:
È necessario che gli strumenti offerti dalla Medicina Narrativa si diffondano il più possibile. Infatti, questa pratica ha nel suo “core” la narrazione come strumento di cura. Noi formiano figure che sapranno accogliere e ascoltare le narrazioni che arrivano da un’altra persona, che saranno inoltre in grado di comprendere il mondo dell’altro e guardarlo dal suo punto di vista.
Non c’è un’unica ricetta, non si può curare tutti allo stesso modo: bisogna ascoltare attentamente e capire lo stato d’animo dell’altro, le sue emozioni, i suoi bisogni e solo su queste basi si può offrire una cura personalizzata.
Punto formazione: la narrazione come cura
Come spiega la dottoressa Suter, la stessa parola “cura” ha il significato di attenzione, interesse, presenza, sollecitudine. Prendersi cura di una persona significa essere capaci ad accogliere la sua unicità e diversità.
Noi formiamo figure pronte ad accogliere questa diversità. Non potremmo entrare in empatia con gli altri se non ne fossimo capaci: accogliere la diversità non significa giustificare qualsiasi comportamento ma capire le peculiarità di ognuno: l’ascolto di una narrazione diventa così un atto di cura
Punto Formazione, il ruolo del facilitatore
Questo corso è incentrato sulla figura di un operatore che acquisisce. attraverso la formazione, gli strumenti necessari per diventare un facilitatore di laboratori narrativi.
Insegniamo ai facilitatori ad utilizzare gli strumenti della medicina narrativa perché siano in grado di formare altre persone e iniziarle alla medicina narrativa
Punto Formazione e la cartella “parallela”
Gli strumenti della medicina narrativa possono essere utilizzati dagli operatori anche per la “cura di sé”. Nel tempo si è sviluppata la cosiddetta “cartella parallela” in cui è possibile narrare ed annotare ciò che l’operatore ha vissuto nella relazione con i pazienti, i familiari ed anche il team di lavoro. È questo uno strumento che aiuta, attraverso la scrittura, a rielaborare vissuti ed esperienze e a dare loro un senso.
Esiste anche una sorta di “cartella parallela” del formatore, che sarebbe più corretto chiamare diario di bordo o diario etnografico, ma il senso è simile. Io per esempio scrivo di ciò che vivo e sperimento quando insegno, della relazione con gli studenti o i colleghi, di ciò che mi porto a casa in termini di fatiche e di soddisfazioni.
Punto Formazione, l’importanza della scrittura
Attraverso la narrazione scritta possono emergere cose inattese e lo scrittore può fare nuove scoperte su di sé e sulla sua relazione con il mondo. Con la scrittura si impara a descrivere le cose, a mettere le esperienze “in trama” e a dare loro un senso. Per alcuni la scrittura diventa uno strumento “riparativo” e di cura di sé.
Noi insegniamo i diversi tipi di scrittura. Soprattutto ci soffermiamo sulla scrittura spontanea, riflessiva e creativa. Purtroppo nel mondo contemporaneo si scrive sempre di meno e ci si priva di una risorsa e strategia di adattamento alla realtà molto importante
Punto Formazione, corso Facilitatori: 40 ore e 10 incontri
Chi sono gli studenti del corso base per Facilitatori in Medicina narrativa del 2022? Sono medici, infermieri, psicologici, educatori, fisioterapisti e altri rappresentanti di professioni sanitarie ed anche di discipline umanistiche. Tutte persone che non sono però neofite della medicina narrativa, bensì la conoscono o addirittura la praticano:
Lo studente deve aver già approcciato la Medicina Narrativa. Nel percorso base sono previste 40 ore di formazione distribuite su 10 incontri. Poi, per chi vuole proseguire viene attivato un corso avanzato di altre 20 ore dove si vanno a sperimentare le pratiche narrative attraverso lavori di gruppo e simulazioni. Ad oggi abbiamo già formato una cinquantina di Facilitatori in Italia che stanno mettendo in campo vari progetti e trasferendo le loro competenze nella relazione di cura.
Una grande soddisfazione per noi, perché significa che il corso facilitatori non è qualcosa di astratto: i facilitatori formati si stanno impegnando nei diversi ambiti della cura, anche attivando nuove iniziative formative di medicina narrativa. Insomma, tutto questo ci incoraggia: significa che il passaggio delle competenze dall’aula alla vita vera è possibile”.