Formazione finanziata: vantaggi per le aziende
Ogni azienda manifesta l’esigenza di aggiornare la formazione del personale: non tutti, però, conoscono la possibilità di usufruire della formazione finanziata, grazie all’accesso a fondi pubblici, garantiti per legge. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste, e perché le imprese dovrebbero decidere di investire in questo settore.
Ogni impresa manifesta, in un certo momento, la necessità di aggiornare la formazione delle proprie risorse umane, in particolare per quello che riguarda il versante della salute e della sicurezza sul posto di lavoro: il mondo attuale porta continui cambiamenti e novità, a cui tutti devono essere adeguatamente preparati e solo attraverso percorsi di formazione si può rispondere a questa esigenza, molto forte nei nostri giorni.
Inoltre, la formazione del personale è anche un obbligo dei datori di lavoro, come previsto dal decreto legislativo n. 81/2008:
“Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza”
Se tutte le aziende conoscono questa necessità, non tutte invece sanno di poter usufruire di un vantaggio, riservato proprio alle imprese: la formazione finanziata, ovvero un percorso di aggiornamento per il personale, da realizzare attraverso finanziamenti pubblici oppure mediante l’adesione a dei fondi, che fungono poi da sostegno per la realizzazione di quest’attività.
Formazione finanziata: i vantaggi
Molte aziende non conoscono la formazione finanziata, e nemmeno sono a conoscenza dell’esistenza di fondi paritetici interprofessionali, che possono dare un contributo importante alle aziende: accedendo a questi fondi, infatti, le imprese formano il personale senza però dover sostenere ulteriori spese, rispetto a quelle già effettuate nella busta paga.
I fondi paritetici, infatti, istituiti a partire dal 2000, funzionano in questo modo: ciascuna azienda, in base al settore di appartenenza, può iscriversi, senza versare alcun contributo e comunicandolo all’INPS attraverso il completamento di un modulo dedicato, a uno solo dei fondi nazionali previsti per quella categoria.
Dopodiché può scegliere di destinare una quota di quanto versa già all’INPS, tratta dai contributi della busta paga di ciascun dipendente, proprio a quel fondo, in modo da garantirsi così un contributo da utilizzare per la formazione. Ciò costituisce indubbiamente un vantaggio: la quota dovrebbe essere comunque versata dalle aziende all’INPS, ma in questo modo viene destinata ad una finalità che costituisce un interesse non da poco per le imprese, ovvero la formazione del suo personale.
Alcuni fondi prevedono la presentazione, da parte delle aziende, di un Piano Formativo, un documento in cui l’impresa elenchi le attività formative da programmare per le sue risorse umane, che andranno poi rendicontate attraverso la comunicazione dell’investimento effettuato per quel piano di formazione.