Corsi OSS, l’importanza della psicologia: intervista a dottoressa Serena Toni
Punto Formazione, l’importanza della psicologia per la figura dell’Operatore Socio Sanitario: la necessità di curare non solo la malattia del paziente, ma la persona stessa. Per capire meglio il valore di questa materia abbiamo la dottoressa Serena Toni, psicologa, docente dei corsi OSS.
Grande importanza della psicologia che è una delle materie più corpose presenti nell’organizzazione dei corsi OSS: tre i moduli che accompagnano il percorso dello studente in un anno e mezzo di studio e che prevedono 70 ore complessive. Un tempo adeguato, come spiega la docente, dottoressa Toni, perché le tematiche da affrontare sul versante psicologico sono molto importanti nel lavoro che gli OSS andranno a fare.
Punto Formazione: l’approccio alla psicologia nel Corso da OSS
In aula, alla prima lezione, spesso c’è curiosità: gli studenti non sanno cosa aspettarsi da questa disciplina, a volte temono sia troppo astratta e teorica, e forse lontana dall’operatività quotidiana.
In realtà – spiega la docente – scoprono fin da subito che le nostre lezioni affrontano teorie e concetti, anche molto complessi, ma che sono strettamente calati nella realtà lavorativa con cui l’OSS si confronta.
Punto Formazione, l’importanza della psicologia
La psicologia aiuta a crescere professionalmente e operare con maggiore consapevolezza: come spiega la dottoressa Toni, l’OSS ha a che fare con la sofferenza, con la malattia, la solitudine, la morte e, se non affronta il suo lavoro con competenza, anche a livello psicologico, può andare incontro anche a forme di burnout, oltre a causare danni al paziente di cui ha la responsabilità. Il lavoro dell’OSS va oltre l’esecuzione meccanica di gesti o azioni, è un lavoro di cura.
La figura dell’OSS è molto diversa da quella dell’inserviente di una volta: ha competenze specifiche e un ruolo importante nel percorso di cura; come docente, sottolineo l’importanza di sviluppare un’attenzione alla persona che soffre, alla persona dietro la malattia
Punto Formazione: la docente: “Il corso da OSS è qualificante”
La dottoressa Serena Toni ha fatto parte del corpo docente fin dal primo corso da Operatore Socio Sanitario e lo ha visto, negli anni, crescere. È un corso molto completo che non trascura nessuna delle competenze che l’OSS deve acquisire: anche l’animazione, ad esempio, viene valorizzata, come parte integrante della formazione completa di un buon operatore.
I docenti collaborano tra loro: un lavoro di equipe che riesce a fornire una preparazione completa. Abbiamo assistito nel corso degli anni a un cambiamento nella formazione delle classi. All’inizio avevamo persone di una certa età, soprattutto donne. Ora, invece, i corsi sono composti da molti giovani e anche la presenza maschile è aumentata.
Punto Formazione, la consapevolezza degli studenti
Missione o lavoro? La cosa certa, come spiega la dottoressa, è che chi sceglie di diventare OSS sa benissimo che si tratta di un lavoro impegnativo e che necessita di un grande senso di responsabilità.
Chi viene a frequentare il corso è già motivato: le esperienze di tirocinio, oltre alle competenze che derivano dalla frequenza delle lezioni, accompagnano lo studente in questo percorso di preparazione alla futura attività lavorativa.
Punto Formazione, la preparazione dello studente al centro di tutto
La docente non ha dubbi sulla validità dei corsi: gli studenti arrivano all’esame finale preparati e con un bagaglio notevole di competenze:
I nostri corsi sono ben strutturati e con un validissimo corpo docente, i nostri studenti arrivano all’esame finale molto preparati, non solo sulle competenze più strettamente sanitarie, ma anche sull’aspetto sociale e psicologico. Molti dei nostri studenti vengono assunti dagli enti stessi dove hanno svolto il tirocinio, a testimonianza della loro buona preparazione.