ECM in presenza? Gifes li vuole da Maggio
Nonostante le nuove restrizioni e una situazione, quella legata al Covid, che alterna momenti di allenamento delle misure a periodi di nuove strette, il Gruppo italiano per la formazione Ecm in sanità ha annunciato di aver scelto di tornare regolarmente in presenza a partire dal prossimo maggio, attraverso una lettera inviata al ministero.
L’emergenza legata al Covid ha portato alla luce numerose problematiche, anche non collegate in modo diretto alla pandemia: le numerose restrizioni che, a ragione, il governo ha attuato da un anno a questa parte hanno bloccato le attività di settori molto importanti, che si sono visti impossibilitati nel continuare il normale svolgimento delle loro funzioni, rimandando a data da destinarsi la ripresa a pieno regime.
In questa situazione si trova attualmente anche il Gruppo italiano per la formazione Ecm in sanità, che, rispettando le indicazioni nazionali, ha dovuto bloccare la formazione del personale sanitario in presenza e ha continuato a fornire corsi in modalità telematica, che, però, soprattutto in questo settore, risulta poco paragonabile a un evento fruito invece dal vivo.
Il Gifes ha scritto una lettera al ministero della salute, in cui ha annunciato di voler riprendere con la formazione in presenza a partire dal prossimo maggio: la decisione, secondo il Gifes, non può attendere, e per questo l’unità operativa ha fatto questo proposta, anticipando anche il ministro Speranza.
Gifes: lettera al ministro Speranza
La possibilità di riprendere le attività in presenza a partire da maggio 2021 è stata proposta proprio qualche giorno fa in quanto, come sottolinea il Gifes, c’è bisogno di mettere mano all’organizzazione e alla pianificazione degli eventi formativi e, per questo, attendere ulteriori indicazioni che sarebbero potute arrivare in futuro dal ministero avrebbe significato rimandare ulteriormente la data di riapertura.
Inoltre, il Gifes ha specificato che con tutta probabilità, se la campagna vaccinale proseguirà senza intoppi, coloro che parteciperanno ai corsi di formazione, ovvero gli operatori sanitari, potrebbero essere stati già tutti vaccinati, riducendo così i rischi di un’attività svolta in presenza.
Altra riflessione importante, e forse centrale, fatta del Gifes è quella che riguarda la peculiarità del servizio svolto dal Gruppo: non si tratta di un’attività paragonabile a quella di centri congressi o altri settori affini, ma si parla dell’offerta di una formazione, resa obbligatoria per legge, per il personale sanitario e che quindi andrebbe maggiormente tutelata, e magari trattata in modo differente, con provvedimenti specifici emanati dal governo.