Punto Formazione, “quote rosa” in primo piano
A Punto Formazione le donne sono in primo piano. Sette dipendenti che, insieme alla project manager e con la supervisione dell’amministratore unico, Nazzareno Ponti, mandano avanti l’agenzia formativa. Vanno tutte d’accordo: ognuna ha il suo settore. Ma non solo. Massima agevolazione per le lavoratrici che sono anche mamme. E nel periodo della Dad, Punto Formazione ha ospitato madri e figli mettendo a disposizione delle aule attrezzate.
Punto Formazione, quote rosa a go-go. Oltre all’amministratore unico Nazzareno Ponti, ci sono sette dipendenti, tutte donne, e ognuna di loro ha la responsabilità del suo settore. Non solo. La project manager di Punto Formazione, Maria Paola Ponti, tiene particolarmente alle “quote rosa”, e per questo viene incontro alle esigenze delle lavoratrici che, come lei, sono anche delle mamme.
La Dad insieme alla mamma che lavora
Nel periodo durante il Covid, con le scuole chiuse e i bambini in dad, ecco che Punto Formazione, ha presentato un progetto tutto particolare illustrato da Maria Paola Ponti:
“Ci occupiamo di formazione e l’utilizzo della didattica a distanza è una pratica che conosciamo benissimo. Proprio per questo abbiamo pensato di dare possibilità alle nostre dipendenti di poter portare i figli che frequentavano le scuole elementari e medie, qui nei nostri spazi”.
“Abbiamo messo a disposizione due delle nostre aule didattiche per questi bambini e bambine che sono state 12 in totale: e il tutto nel rispetto delle regole anti-Covid. Così per i bambini è come essere andati a scuola: orario ben stabilito, cartella preparata la sera precedente le lezioni e, quindi, didattica a distanza. Ovvero la famosa dad”.
Punto Formazione, donne in primo piano
Sette dipendenti, quattro in segreteria didattica (Francesca, Rosa, Serenella, Serena) e tre in amministrazione (Doranna. Laura e Nila) e, insieme a Maria Paola, portano avanti il lavoro nella scuola. Punto Formazione ha sempre guardato alle necessità delle mamme lavoratrici e come spiega la project manager:
“Se hanno necessità possono portare i bambini al lavoro con loro: mai nessuno ha storto il naso. Anzi, al contrario. E comunque durante la pandemia abbiamo cercato di venire incontro e trovare il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia. Da noi si cerca di gestire l’orario, cercando di ridurre al massimo il rientro di pomeriggio, con una turnazione ad hoc. Il lavoro si svolge principalmente la mattina, in modo da avere solo un paio di pomeriggi occupati, e poter stare così con i figli a casa”.
Come mai la scelta di avere dipendenti solo donne? Soltanto una casualità, nulla di preventivato. “Quando sono arrivata – spiega la Projet manager – ce ne erano già tre, poi le altre sono state scelte in base alle loro capacità: è stata trovata la persona giusta per il posto giusto”.
